Un libro che mette in discussione millenni di storia lasciando al lettore il beneficio del dubbio sopra alcune verità ritenute assolute, non per questo però si deve escludere a priori il contrario, anzi bisogna sempre tenere a mente e valutare la possibilità che esista un contrario altresì attendibile.
A parte questa piccola esternazione del tutto personale, Il Codice Da Vinci scritto da Dan Brown è un capolavoro alquanto avvincente e avventuroso, educativo e istruttivo nonchè mistico e fantasioso, non necessita di una elevata conoscenza storica ed è alla portata di tutti.
Già dalle prime pagine il lettore è coinvolto dalla curiosità e man mano che si và avanti, alla semplice curiosità si aggiunge l’interesse di carattere storico, artistico, religioso etc. , che per i temi trattati nel romanzo diventa una delle ragioni principali per le quali lo si continua a leggere molto volentieri, è l’abilità di fare in modo che l’avventura e il thriller bilancino il “peso delle verità e pseudo-vertà” in esso contenute.
Il lettore prosegue in questo modo seguendo le mirabolanti ricerche di R.Langdon e S.Neveu, viene attratto dalla risoluzione dei numerosi enigmi e al contempo gli vengono fornite delle spiegazioni storiche-culturali-religiose-artistiche, per le quali in molti forse si sono sempre posti dei quesiti.
C’è da dire che molte di queste risposte contenute nel romanzo-thriller non sono da catalogare come assolute verità, in quanto secondo noi necessitano della conferma dei protagonisti stessi di tali verità, il chè sarebbe oggi impossibile fare parlare Gesù Cristo o Maria Maddalena. Potremmo quindi pensare che siano coincidenze o del tutto nostre discutibili interpretazioni quando analizzando il dipinto dell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci l’autore del libro ci rivela dei simboli nascosti o lettere alfabetiche che verrebbero a crearsi in base alla posizione di alcuni personaggi, anche qui sarebbe utile sentire il parere dello stesso Leonardo Da Vinci per sapere con certezza se quando ha dipinto il quadro le suddette rivelazioni erano volute o semplicemente lo ha dipinto così come lo vedeva.
In pratica al lettore non resta che prenderne atto e proseguire con la lettura, anche perché in assenza di certezze il focus è concentrato nell’apertura del criptex che rivelerà ………. .